Spesso e volentieri capita di sentir parlare di scuole superiori come lo scientifico e il classico, ma in realtà un numero sempre maggiore di ragazzi si rivolge agli ITSA. Di cosa si tratta? Non si possono considerare unicamente un’alternativa rispetto ai corsi universitari, ma si tratta di corsi decisamente orientati all’apprendimento di una professione che possa indirizzare gli studenti verso un posto di lavoro subito dopo aver conseguito il diploma.
Cosa sono gli ITS
L’acronimo sta per Istituti Tecnici Superiori e sono un’ottima opportunità per tutti quegli studenti che sono intenzionati a non mollare gli studi in seguito all’ottenimento del diploma, ma comunque si stanno guardando intorno per valutare un’alternativa di livello rispetto all’università.
Grazie agli ITS c’è la possibilità di proseguire con gli studi, ma al contempo apprendere un mestiere mediante una proposta professionalizzante di tutti questi istituti che offrono un’offerta attiva entro i confini del territorio italiano. Gli Istituti Tecnici Superiori, che per il momento vengono scelti, stando ai dati che sono stati diffusi dall’OCSE, da parte di una percentuale inferiore al 2% degli studenti che scelgono di continuare a studiare, rappresentano un’opzione sempre più utilizzata per la formazione e la preparazione all’universo lavorativo.
Gli ITS non fanno altro che garantire la promozione di corsi di formazione che sono decisamente orientati verso determinate professioni, spesso correlate all’ambito della tecnologia e dell’innovazione. Un percorso di formazione che regge su basi molto solide, ovvero delle collaborazioni che vengono messe in atto tra imprese, università e scuole superiori.
Stiamo parlando di vere e proprie scuole professionalizzanti per un percorso ideale in seguito al conseguimento del diploma. In questo modo, gli studenti possono recepire tutte quelle competenze necessarie per affacciarsi sul mercato del lavoro e inserirsi in un ambito estremamente qualificato e ricco di opportunità.
Stando al monitoraggio nazionale che è stato realizzato nel 2021 e che riguarda questo tipo di istituti, completato da parte di INDIRE su richiesta del Ministero dell’Istruzione, è stato interessante approfondire il discorso riguardante il livello di occupazione conseguito da tutti quegli studenti, un anno dopo aver conseguito il diploma, una volta terminato il percorso con gli ITS nel 2019.
Ebbene, pare che addirittura otto studenti su dieci di quelli diplomati ITS siano stati in grado di trovare un posto di lavoro dopo dodici mesi dall’ottenimento del diploma. Invece, addirittura una percentuale superiore, pari al 92%, ha trovato un’occupazione in un settore correlato con il percorso degli studenti.
Il funzionamento degli ITS
Per quanto riguarda l’iscrizione a una di queste scuole, bisogna affrontare delle selezioni. Il requisito per poter partecipare a queste ultime è semplicemente legato al possesso di un diploma. Tra i requisiti preferenziali che sono stati indicati anche da parte del Ministero dell’Istruzione troviamo il fatto di avere una buona conoscenza sia in riferimento alla materia informatica che in relazione alla lingua inglese.
I corsi che vengono proposti da parte di questi istituti si caratterizzano per avere una durata che, nella maggior parte dei casi, è compresa tra 4 e 6 semestri. Non solo, dal momento che circa un terzo delle ore vengono trascorse direttamente in ambito aziendale, anche in virtù del fatto che buona parte del corpo docente arriva proprio dall’universo del lavoro.
Al termine di tale percorso, gli studenti dovranno affrontare una verifica di fronte a una commissione d’esame specifica. In alcuni casi, a tali fasi se ne aggiunge un’altra legata all’apprendistato in determinate realtà lavorative. Una volta conclusi questi corsi e passata positivamente la verifica, ecco che si potrà ottenere il diploma di tecnico superiore, le cui competenze corrispondono sostanzialmente al quinto livello del quadro europeo delle qualifiche, con tanto di Europass supplemento al diploma.